Per chi fosse interessato, dal "Corriere del Ticino" di oggi:
Si terrà il mercoledì, 3 giugno alle 20.30 alla chiesa di S. Maria degli Angioli a Lugano, un concerto straordinario – nei modi e nei contenuti – per celebrare il cinquecentesimo anniversario della Dedicazione della stessa chiesa. Sul palco l’Orchestra della Svizzera italiana guidata da Stanislav Kochanovsky (fra le promesse della nuova scena musicale russa) in sostituzione del direttore onorario Alain Lombard che ha dovuto rinunciare per cause di forza maggiore. Il programma prevede il celebre Adagio di Samuel Barber, la Sinfonia n. 5 in si bemolle maggiore di Franz Schubert e il Concerto per organo, timpani e orchestra d’archi in sol minore di Francis Poulenc. La parte solistica sarà affidata all’organista Giulio Mercati, che qui abbiamo incontrato per introdurci al programma.
Il Concerto in sol minore per organo e orchestra di Poulenc è un’opera sui generis sia per l’esiguità dei possibili confronti – per un organico piuttosto negletto come quello del concerto per organo e orchestra – sia per l’impostazione voluta dall’autore. Qual è il miglior modo per introdurla?
«In realtà il brano emerge da una tradizione importante di concerti romantici per organo e orchestra: la tradizione tedesca (si pensi a Rheinberger) e soprattutto quella francese con Guilmant, Dupré, Widor o Saint-Saëns. Il problema non è dunque quello dell’esiguità dei confronti quanto quello dell’esiguità delle esecuzioni, dovuta all’assenza di strumenti importanti nelle sale da concerto in Italia e in Ticino».
Spesso l’organo viene descritto come lo strumento più orchestrale, o più sinfonico, di tutti. Nel caso dei concerti per organo e orchestra siamo così di fronte a una specie di scontro tra due diverse orchestre?
«In effetti l’organo per il quale è concepito il Concerto di Poulenc è uno strumento sinfonico, ma nell’epoca barocca e classica – da Händel e Haydn – sono stati scritti concerti per strumenti molto più piccoli. Credo che l’incontro tra organo sinfonico e orchestra sia assimilabile alla tecnica policorale della musica veneziana del Cinquecento, con due o più organici autonomi spesso dislocati in luoghi diversi. Così è anche per l’organo sinfonico, le cui canne non possono fisicamente essere vicine all’orchestra con cui si fronteggia, si risponde, per poi fondersi nei momenti di maggiore tensione».
Lei è organista titolare presso la Basilica di S. Vincenzo in Prato a Milano, la Chiesa di S. Maria degli Angioli a Lugano e il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli a Saronno: cosa significa concretamente essere oggi organisti titolari in una chiesa?
«L’organista titolare è il responsabile della musica – in tutte le sue forme – che si esegue durante la liturgia eucaristica e gli eventi paraliturgici, come i concerti spirituali, momenti nei quali la musica diventa invito alla meditazione e alla preghiera. Avendo uno scopo così alto, le scelte musicali mirano dunque al meglio tra ciò che si scopre in tanti anni di studio del repertorio, con particolare riferimento alle opere esplicitamente composte per la liturgia, e si tratta di un corpus enorme».
Il tema della spiritualità in musica: un abbinamento che per certi versi può apparire problematico. Quali sono i caratteri che rendono una musica spirituale? È inoltre possibile che quello della spiritualità sia stato un obiettivo musicale soprattutto per gli autori del passato?
«Al contrario, direi che ogni opera d’arte vera è spirituale, perché ci obbliga a uscire da noi stessi e a elevarci verso qualcosa che trascende la nostra dimensione attuale. “Ens, verum, bonum, pulchrum et unum convertuntur” dicevano gli scolastici postulando la convergenza di essere, verità, bene e bellezza, come similmente fece Platone nel discorso sulla bellezza del Fedro. Mi chiederei piuttosto: è vera arte quella che non mostra i segni della spiritualità?».
/Giò
Concerto in sol minore per organo e orchestra di Poulenc
Concerto in sol minore per organo e orchestra di Poulenc
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Re: Concerto in sol minore per organo e orchestra di Poulenc
Bello. Mercati è molto bravo
lo strumento , qui la composizione fonica
Prima tastiera - Grand'Organo
Bordone 16'
Principale 8'
Flauto armonico 8'
Bordone amabile 8'
Dulciana 8'
Ottava 4'
Flauto a camino 4'
Decimaquinta 2'
Decimanona 1.1/3'
Vigesimaseconda 1'
Ripieno 4 file
Tromba 8'
Voce umana 8'
Seconda tastiera - Espressivo
Principale 8'
Bordone 8'
Viola da gamba 8'
Coro viole 8'
Flauto 4'
Nazardo 2.2/3'
Silvestre 2'
Decimino 1.1/3'
Pienino 3 file
Oboe 8'
Voce celeste 8'
Tremolo
Pedale
Basso acustico 32'
Subbasso 16'
Bordone 16'
Basso 8'
Bordone 8'
Dolce 8'
Quinta 5.1/3'
Flauto 4'
Superottava 2'
Controfagotto 16'
Fagotto 8'
Trombina 4'
è un Mascioni che ha esattamente la mia età, ben nutrito e sinfonico ottimo per l'occasione.
interessanti le parole di Mercati....https://youtu.be/zCxILr3Rvo0 Massimo non è stato semplicemente uno degli organisti migliori tra gli Italiani di questi ultimi anni, ma è stato fondamentale per dare una rinata visione dello Strumento, che non deve essere un museo suonante come troppi lo hanno voluto ingabbiare per moltissimi tristi anni ( non è ancora finita purtroppo ) costruendo strumenti che Bach avrebbe definito vecchi ....Massimo ,insieme anche a Finotti e a pochi altri in Italia hanno avuto questo coraggio . l'Organo strumento ,non è se stesso l'opera d'arte, questa è il brano musicale ed attraverso di esso deve essere possibile l'esecuzione di quest'ultima , se si costruisce un'Organo che non permette l'esecuzione del 70 % della letteratura organistica e solo un rinnegare la natura dell'essere umano che è ricerca e sperimentazione ....
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q= ... HGkBvP8udg
e a proposito della immensa letteratura per Organo e orchestra http://pipedreams.publicradio.org/pdf/o ... t_2015.pdf
per Organo e ottoni http://pipedreams.publicradio.org/pdf/o ... rtoire.pdf
e per Organo e banda http://pipedreams.publicradio.org/pdf/o ... rtoire.pdf
lo strumento , qui la composizione fonica
Prima tastiera - Grand'Organo
Bordone 16'
Principale 8'
Flauto armonico 8'
Bordone amabile 8'
Dulciana 8'
Ottava 4'
Flauto a camino 4'
Decimaquinta 2'
Decimanona 1.1/3'
Vigesimaseconda 1'
Ripieno 4 file
Tromba 8'
Voce umana 8'
Seconda tastiera - Espressivo
Principale 8'
Bordone 8'
Viola da gamba 8'
Coro viole 8'
Flauto 4'
Nazardo 2.2/3'
Silvestre 2'
Decimino 1.1/3'
Pienino 3 file
Oboe 8'
Voce celeste 8'
Tremolo
Pedale
Basso acustico 32'
Subbasso 16'
Bordone 16'
Basso 8'
Bordone 8'
Dolce 8'
Quinta 5.1/3'
Flauto 4'
Superottava 2'
Controfagotto 16'
Fagotto 8'
Trombina 4'
è un Mascioni che ha esattamente la mia età, ben nutrito e sinfonico ottimo per l'occasione.
interessanti le parole di Mercati....https://youtu.be/zCxILr3Rvo0 Massimo non è stato semplicemente uno degli organisti migliori tra gli Italiani di questi ultimi anni, ma è stato fondamentale per dare una rinata visione dello Strumento, che non deve essere un museo suonante come troppi lo hanno voluto ingabbiare per moltissimi tristi anni ( non è ancora finita purtroppo ) costruendo strumenti che Bach avrebbe definito vecchi ....Massimo ,insieme anche a Finotti e a pochi altri in Italia hanno avuto questo coraggio . l'Organo strumento ,non è se stesso l'opera d'arte, questa è il brano musicale ed attraverso di esso deve essere possibile l'esecuzione di quest'ultima , se si costruisce un'Organo che non permette l'esecuzione del 70 % della letteratura organistica e solo un rinnegare la natura dell'essere umano che è ricerca e sperimentazione ....
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q= ... HGkBvP8udg
e a proposito della immensa letteratura per Organo e orchestra http://pipedreams.publicradio.org/pdf/o ... t_2015.pdf
per Organo e ottoni http://pipedreams.publicradio.org/pdf/o ... rtoire.pdf
e per Organo e banda http://pipedreams.publicradio.org/pdf/o ... rtoire.pdf
Aldo Tenca