L'ampli ideale: parliamone
Moderatore: F.Calabrese
-
- Messaggi: 42230
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: Ampli Ideale: approfondiamo insieme
Quando nel 2009 io feci provare sgomento agli ascoltatori dei miei due "Impianti Provocazione" utilizzai -per la via alta, cioé sopra 600 Hz.- un ampli come quello di cui vedete qui sotto lo schema semplificato. Ed il suo suono risultò letteralmente strepitoso.
Osservate lo schema insieme a me: la valvola finale è una EL-34 collegata a pentodo ed alimentata a tensioni assolutamente ragionevoli (il che semplifica non poco la progettazione e realizzazione dell'alimentatore). La potenza massima erogabile è di circa 11 Watt, ottenuti con uno swing in ingresso di appena 28 Volt picco-picco, che è ancora una volta un valore ragionevole e facilmente ottenibile con pochissima distorsione.
In queste condizioni la corrente massima di griglia non supera i 2 milliAmpere, per cui queste valvole finali possono essere pilotate da normali e silenziose ECC82 o ECC88, senza minimamente stressarle.
Ricordatevi che stiamo collegando a pentodo la valvola finale, per cui la sua griglia schermo (terminale 9) sarà filtrata da un condensatore (C1). E questo comporterà che -anche con 27 Volt di disturbi sull'alimentazione- troveremo appena 180 milliVolt picco-picco in uscita, vale a dire una potenza di mezzo millesimo di Watt...(!!!)
Commercialmente questa configurazione di ampli è rara assai, semplicemente perché ha un'elevata impedenza d'uscita (vale a dire un Fattore di Smorzamento bassissimo), che ne rende impervio l'abbinamento con diffusori filtrati passivamente, come però è la maggioranza.
Eppure il suono di questi ampli è qualcosa di difficilmente descrivibile... specialmente quando sono abbinati a trasduttori efficientissimi e non distorcenti, come i drivers di recente progettazione su trombe di seconda generazione.
Solo per la cronaca, vi ri-posto qui sotto il commento che riferisce degli esiti di ascolto di un ampli come questo...
Segue
F.C.
Osservate lo schema insieme a me: la valvola finale è una EL-34 collegata a pentodo ed alimentata a tensioni assolutamente ragionevoli (il che semplifica non poco la progettazione e realizzazione dell'alimentatore). La potenza massima erogabile è di circa 11 Watt, ottenuti con uno swing in ingresso di appena 28 Volt picco-picco, che è ancora una volta un valore ragionevole e facilmente ottenibile con pochissima distorsione.
In queste condizioni la corrente massima di griglia non supera i 2 milliAmpere, per cui queste valvole finali possono essere pilotate da normali e silenziose ECC82 o ECC88, senza minimamente stressarle.
Ricordatevi che stiamo collegando a pentodo la valvola finale, per cui la sua griglia schermo (terminale 9) sarà filtrata da un condensatore (C1). E questo comporterà che -anche con 27 Volt di disturbi sull'alimentazione- troveremo appena 180 milliVolt picco-picco in uscita, vale a dire una potenza di mezzo millesimo di Watt...(!!!)
Commercialmente questa configurazione di ampli è rara assai, semplicemente perché ha un'elevata impedenza d'uscita (vale a dire un Fattore di Smorzamento bassissimo), che ne rende impervio l'abbinamento con diffusori filtrati passivamente, come però è la maggioranza.
Eppure il suono di questi ampli è qualcosa di difficilmente descrivibile... specialmente quando sono abbinati a trasduttori efficientissimi e non distorcenti, come i drivers di recente progettazione su trombe di seconda generazione.
Solo per la cronaca, vi ri-posto qui sotto il commento che riferisce degli esiti di ascolto di un ampli come questo...
Segue
F.C.
-
- Messaggi: 42230
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: Ampli Ideale: approfondiamo insieme
Passiamo ora ad esaminare le prestazioni e la vulnerabilità ai disturbi degli ampli a valvole in Push Pull, in cui lo stesso trasformatore d'uscita (se è avvolto con perfetta simmetria) agisce come un efficace eliminatore di qualsiasi disturbo di rete, perlomeno in banda udibile. Non solo, ma questi ampli possono essere implementati collegando i due catodi delle valvole finali ad UNA sola resistenza di polarizzazione, che ancora una volta opera a ridurre la permeabilità a qualsiasi disturbo di rete. Vi anticipo subito che dalle simulazioni emergerà l'assenza totale di disturbi, semplicemente perché in questi casi sia le valvole finali che gli avvolgimenti sono per forza di cose perfetti. Ma nella realtà ci si arriva molto più vicino di quanto possiate immaginare. Iniziamo con una coppia di valvole EL-34 collegate a triodo.
La potenza massima di questo ampli è prossima ai 20 Watt (con 5 Kohm di carico anodico e 400 V di alimentazione), ottenibile con una tensione di pilotaggio di poco più di 70 Volt picco-picco, ancora una volta facilmente ottenibile con normali e relativamente silenziose valvole di segnale (come 6SN7, ECC82, ECC88 ecc...). Incredibile quanto poca corrente sia necessaria per pilotare le griglie di queste EL-34: appena 0,9 milliAmpere alla massima potenza (ancora una volta un valore facile ad ottenersi anche da piccole valvole di segnale come quelle appena citate).
In due parole: siamo dinanzi ad un ampli praticamente invulnerabile ai disturbi di rete ed anche facile da pilotare.
Come nel caso precedente, è ancora una volta l'elevata impedenza d'uscita a rendere impopolare questo tipo di schema. Alcuni dei pochi che lo utilizzano ricorrono alla controreazione totale, passando però dalla padella alla brace.
Ma vediamo -nel prossimo post- cosa avviene se si collegano a pentodo le due valvole finali.
Segue
F.C.
La potenza massima di questo ampli è prossima ai 20 Watt (con 5 Kohm di carico anodico e 400 V di alimentazione), ottenibile con una tensione di pilotaggio di poco più di 70 Volt picco-picco, ancora una volta facilmente ottenibile con normali e relativamente silenziose valvole di segnale (come 6SN7, ECC82, ECC88 ecc...). Incredibile quanto poca corrente sia necessaria per pilotare le griglie di queste EL-34: appena 0,9 milliAmpere alla massima potenza (ancora una volta un valore facile ad ottenersi anche da piccole valvole di segnale come quelle appena citate).
In due parole: siamo dinanzi ad un ampli praticamente invulnerabile ai disturbi di rete ed anche facile da pilotare.
Come nel caso precedente, è ancora una volta l'elevata impedenza d'uscita a rendere impopolare questo tipo di schema. Alcuni dei pochi che lo utilizzano ricorrono alla controreazione totale, passando però dalla padella alla brace.
Ma vediamo -nel prossimo post- cosa avviene se si collegano a pentodo le due valvole finali.
Segue
F.C.
-
- Messaggi: 42230
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: Ampli Ideale: approfondiamo insieme
Ed ora eccoci alla quarta ed ultima simulazione, in cui esamineremo il comportamento di un finale a valvole con due finali EL-34 collegate a pentodo. Anche in questo caso la singola resistenza catodica ed il trasformatore d'uscita rendono il finale letteralmente impenetrabile dai disturbi di rete (purché appunto il T.U. sia perfettamente simmetrico e le due valvole ben selezionate).
La potenza in uscita si aggira sulla trentina di Watt ed è ottenuta con pochissima corrente di griglia (meno di UN milliAmpere). Ancora una volta uno stadio finale pilotabile senza poi così tanti problemi, se non quello di limitarne la distorsione verso la piena potenza...
Vi confesso che questo schema è tutt'altro che ottimale, per cui non credo che ne troverete di realizzati, se non in ampli fortemente controreazionati; ma questi ultimi perdono proprio quella che è la caratteristica migliore di questo schema, vale a dire la saturazione estremamente graduale. la controreazione abbassa anche l'impedenza d'uscita, rendendo l'ampli compatibile con i normali diffusori commerciali, ma anche esponendolo ai problemi di potenziale di riferimento che abbiamo già visto nel caso del finale a stato solido molto controreazionato.
In questi casi il progettista deve riflettere su quali parametri siano più importanti, per lui.
Spero abbiate trovato interessante questa discussione, per cui apro ai commenti.
Saluti
F.C.
La potenza in uscita si aggira sulla trentina di Watt ed è ottenuta con pochissima corrente di griglia (meno di UN milliAmpere). Ancora una volta uno stadio finale pilotabile senza poi così tanti problemi, se non quello di limitarne la distorsione verso la piena potenza...
Vi confesso che questo schema è tutt'altro che ottimale, per cui non credo che ne troverete di realizzati, se non in ampli fortemente controreazionati; ma questi ultimi perdono proprio quella che è la caratteristica migliore di questo schema, vale a dire la saturazione estremamente graduale. la controreazione abbassa anche l'impedenza d'uscita, rendendo l'ampli compatibile con i normali diffusori commerciali, ma anche esponendolo ai problemi di potenziale di riferimento che abbiamo già visto nel caso del finale a stato solido molto controreazionato.
In questi casi il progettista deve riflettere su quali parametri siano più importanti, per lui.
Spero abbiate trovato interessante questa discussione, per cui apro ai commenti.
Saluti
F.C.
-
- Messaggi: 62
- Iscritto il: venerdì 4 marzo 2022, 13:14
Re: L'ampli ideale: parliamone
Ciao Fabrizio e scusa l'ingenuità....
E se questi diffusori killer venissero pilotati da un robusto finale professionale,di quelli ben progettati e che lavorano benissimo con impedenza bassissime e muniti con ventole silenziose.
Sotituirebbero (anche in termini sonori) i "finaloni" da migliaia di euri?
Fermo restando che progettare diffusori ad alta impedenza rotazioni di fase modesti,siano la soluzione più logica.
Francesco....
E se questi diffusori killer venissero pilotati da un robusto finale professionale,di quelli ben progettati e che lavorano benissimo con impedenza bassissime e muniti con ventole silenziose.
Sotituirebbero (anche in termini sonori) i "finaloni" da migliaia di euri?
Fermo restando che progettare diffusori ad alta impedenza rotazioni di fase modesti,siano la soluzione più logica.
Francesco....
-
- Messaggi: 42230
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: L'ampli ideale: parliamone
Bellissima domanda...!!!Francescovadala ha scritto: ↑giovedì 21 novembre 2024, 13:36Ciao Fabrizio e scusa l'ingenuità....
E se questi diffusori killer venissero pilotati da un robusto finale professionale,di quelli ben progettati e che lavorano benissimo con impedenza bassissime e muniti con ventole silenziose.
Sotituirebbero (anche in termini sonori) i "finaloni" da migliaia di euri?
Fermo restando che progettare diffusori ad alta impedenza rotazioni di fase modesti,siano la soluzione più logica.
Francesco....
Ad oggi -2024- la risposta è che ormai gli ampli Pro surdimensionati si contano su una mano, usato escluso (ma acquistare un usato che -magari- ha lavorato in discoteca ed è intasato di muffa e polvere impastata è da evitare come la peste...).
La massima parte degli ampli Pro recenti è in Classe-D e con specifiche tutt'altro che trasparenti.
Che io ricordi esiste qualche onorevole eccezione, come questa: https://www.thomann.de/it/tamp_proline_3000.htm
Io di Proline 3000 ne ho impiegati un paio per uno Studio, ma li ho impiegati solo per una banda ristretta ed in gamma medio-bassa. Energeticamente sono belve, ma non saprei dir nulla sul loro suono.
Saluti
F.C.
-
- Messaggi: 42230
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: L'ampli ideale: parliamone
Piccola notizia e relativa riflessione.
Tempo fa devo avervi accennato di aver finalmente trovato un riparatore di fiducia, che mi ha modificato il cablaggio di tre finali Thomann S-150 MK2 in modo di poterli alimentare con batterie al piombo esterne e saltando gli operazionali in ingresso.
L'ho casualmente incontrato ad una delle due mostre di due settimane fa, e mi ha detto che si avvia a chiudere l'attività di riparazione, per dedicarsi alla installazione di apparati condominiali, decisamente un'attività più costante e redditizia.
Mi è venuta in mente la cosa leggendo il post sugli ampli finali Pro, che beneficierebbero in misura impressionante di piccoli upgrade come questi, ma che -a questo punto- non saprei a chi affidare con sicurezza. Vi ricordo che di autocostruttori disponibili ce ne sarebbe una lista, ma sarebbe evidentemente impossibile contare su una loro affidabilità a lungo termine: una volta appreso "come fare" -infatti- non avrebbero di certo interesse ad operare interventi di per sé poco remunerativi, potendo proporre il prodotto modificato a ben altra cifra.
Questa notizia fa il paio con quella che annuncia la chiusura di molti marchi storici... per gli stessissimi motivi: poco (vero) lavoro, molte chiacchiere e tantissimo usato da discarica...
Saluti
F.C.
Tempo fa devo avervi accennato di aver finalmente trovato un riparatore di fiducia, che mi ha modificato il cablaggio di tre finali Thomann S-150 MK2 in modo di poterli alimentare con batterie al piombo esterne e saltando gli operazionali in ingresso.
L'ho casualmente incontrato ad una delle due mostre di due settimane fa, e mi ha detto che si avvia a chiudere l'attività di riparazione, per dedicarsi alla installazione di apparati condominiali, decisamente un'attività più costante e redditizia.
Mi è venuta in mente la cosa leggendo il post sugli ampli finali Pro, che beneficierebbero in misura impressionante di piccoli upgrade come questi, ma che -a questo punto- non saprei a chi affidare con sicurezza. Vi ricordo che di autocostruttori disponibili ce ne sarebbe una lista, ma sarebbe evidentemente impossibile contare su una loro affidabilità a lungo termine: una volta appreso "come fare" -infatti- non avrebbero di certo interesse ad operare interventi di per sé poco remunerativi, potendo proporre il prodotto modificato a ben altra cifra.
Questa notizia fa il paio con quella che annuncia la chiusura di molti marchi storici... per gli stessissimi motivi: poco (vero) lavoro, molte chiacchiere e tantissimo usato da discarica...
Saluti
F.C.
Re: Commenti a "l'ampli ideale, parliamone"
Ho ascoltato l'impianto maggiore che ha il sub amplificato fino a 70 hz,ma anche le A7 con il finale gm 400 a gamma intera,a questo mi riferiscoF.Calabrese ha scritto: ↑lunedì 18 novembre 2024, 14:36Quello che hai ascoltato sui bassi non era il GM-400, bensì un IPAL in Classe-D, che pilotava il basso a tromba. (se hai ascoltato l'impianto maggiore)
Saluti
F.C.
-
- Messaggi: 62
- Iscritto il: venerdì 4 marzo 2022, 13:14
Re: L'ampli ideale: parliamone
Ciao a tutti...
Quello che propongo adesso non è esattamente l'ampli ideale,ma vi garantisco che è una vera sorpresa per quello che conta il mio modo di intendere la musica.
Udite udite, si tratta di un finale con i controcazzi degli anni 80, (Rcf lead 200) 300×2 su 4 Ogm e che è stato costruito con criteri moderni anti Tid o Tim. Premetto che è un finale professionale da 23 kg e che Rcf lo ha solo marchiato poiché è un progetto Revac versione Hi-Fi Dc 600. Vi manderò le caratteristiche con relative prove tecniche, vi anticipo solo che ha una tritim capacitivo e induttiva particolarmente impressionante. Ed inoltre ha pilotato le Jbl L 150 insieme ai Sub Cizek 27,facendole volare ...con un suono per me superbo.
Mi riservo di approfondire...
Francesco
Quello che propongo adesso non è esattamente l'ampli ideale,ma vi garantisco che è una vera sorpresa per quello che conta il mio modo di intendere la musica.
Udite udite, si tratta di un finale con i controcazzi degli anni 80, (Rcf lead 200) 300×2 su 4 Ogm e che è stato costruito con criteri moderni anti Tid o Tim. Premetto che è un finale professionale da 23 kg e che Rcf lo ha solo marchiato poiché è un progetto Revac versione Hi-Fi Dc 600. Vi manderò le caratteristiche con relative prove tecniche, vi anticipo solo che ha una tritim capacitivo e induttiva particolarmente impressionante. Ed inoltre ha pilotato le Jbl L 150 insieme ai Sub Cizek 27,facendole volare ...con un suono per me superbo.
Mi riservo di approfondire...
Francesco
-
- Messaggi: 42230
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: L'ampli ideale: parliamone
Teniamo i piedi per terra: qualsiasi finale Pro a stato solido degli anni '80 non differiva che minimamente dal solito schema (BGW), se non per qualche accortezza in più o in meno.Francescovadala ha scritto: ↑martedì 26 novembre 2024, 9:34Ciao a tutti...
Quello che propongo adesso non è esattamente l'ampli ideale,ma vi garantisco che è una vera sorpresa per quello che conta il mio modo di intendere la musica.
Udite udite, si tratta di un finale con i controcazzi degli anni 80, (Rcf lead 200) 300×2 su 4 Ogm e che è stato costruito con criteri moderni anti Tid o Tim. Premetto che è un finale professionale da 23 kg e che Rcf lo ha solo marchiato poiché è un progetto Revac versione Hi-Fi Dc 600...
Erano finali che clippavano brutalissimamente ed avevano protezioni che intervenivano senza riguardi.
Se poi teniamo conto degli anni che hanno sul groppone, possiamo aggiungere che i loro condensatori elettrolitici saranno in dubbie condizioni.
Bene se li si acquista usati a meno della metà di quel che costa un Thomann E-800, o ad un quinto di un Proline-3000.
Comunque tutto, fuorché "ampli ideali"...!!!
Saluti
F.C.
Re: L'ampli ideale: parliamone
Francescovadala:
Ci sono due fenomeni ricorrenti che ogni tanto smuovono il polveroso mondo dell'audiofilia.
Il primo, per me il più interessante, si verifica quando qualcuno prova ad abbandonare le casse tabbuto e si sposta verso l'alta (più o meno alta) efficienza. Se solo ascolta casse decenti che non suonino come un sistema per annunci in stazioni o palasport, ecco che descrive la rivelazione, manco fosse Beluschi al cospetto del "reverendo" James Brown.
https://youtu.be/prc40RNVGsE?t=152
Il bello è che gli aspetti sonori che colpiscono sono sempre gli stessi o quasi: realismo, emozione, godimento della musica...
Un altro caso tipico è il passaggio dall'integratino audiofilo alla bestia muscolosa. Che magari non avrà la raffinatezza del 35W inglese, e forse proprio nulla di speciale in fatto di suono, ma vi sbatte allegramente le casse senza nessun timore. E nuovamente stupore per il risultato inaspettato.
Che vi devo dire: la dinamica conta!!! E pure il livello sonoro: quando ci vuole ci vuole.
Tutta la mia invidia per chi ha una casa monofamiliare; io cerco di non andare in vacanza nei periodi classici: quando sono in vacanza i vicini qui i muri tremano
Luca & Nessie
Ciao Francesco! Grazie per la condivisione.finale con i controcazzi degli anni 80, (Rcf lead 200) 300×2 su 4 Ogm e che è stato costruito con criteri moderni anti Tid o Tim. Premetto che è un finale professionale da 23 kg... ....una tritim capacitivo e induttiva particolarmente impressionante. Ed inoltre ha pilotato le Jbl L 150 insieme ai Sub Cizek 27,facendole volare con un suono per me superbo.
Ci sono due fenomeni ricorrenti che ogni tanto smuovono il polveroso mondo dell'audiofilia.
Il primo, per me il più interessante, si verifica quando qualcuno prova ad abbandonare le casse tabbuto e si sposta verso l'alta (più o meno alta) efficienza. Se solo ascolta casse decenti che non suonino come un sistema per annunci in stazioni o palasport, ecco che descrive la rivelazione, manco fosse Beluschi al cospetto del "reverendo" James Brown.
https://youtu.be/prc40RNVGsE?t=152
Il bello è che gli aspetti sonori che colpiscono sono sempre gli stessi o quasi: realismo, emozione, godimento della musica...
Un altro caso tipico è il passaggio dall'integratino audiofilo alla bestia muscolosa. Che magari non avrà la raffinatezza del 35W inglese, e forse proprio nulla di speciale in fatto di suono, ma vi sbatte allegramente le casse senza nessun timore. E nuovamente stupore per il risultato inaspettato.
Che vi devo dire: la dinamica conta!!! E pure il livello sonoro: quando ci vuole ci vuole.
Tutta la mia invidia per chi ha una casa monofamiliare; io cerco di non andare in vacanza nei periodi classici: quando sono in vacanza i vicini qui i muri tremano
Luca & Nessie