Punto per punto... via tutti i dubbi !
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Punto per punto... via tutti i dubbi !
Vi sarete accorti che è diverso tempo che trascuro il Forum. L'ho fatto per dedicare tempo a leggere in giro -sul Web- per tentare di capire dove sta andando l'Alta Fedeltà, perché è evidente che qualcosa è cambiato: qualcosa di importante.
In parole semplici, è cambiato per sempre l'approccio all'HiFi, che per la mia generazione è stato un Hobby eminentemente CULTURALE, nel senso che noi ci siamo divertiti moltissimo ad IMPARARE nuovi aspetti tecnici, sia delle elettroniche che dei diffusori. Ed una delle caratteristiche più affascinanti di questo Hobby era -per noi- proprio la sua inesauribile complessità, per cui, man mano che ne scoprivamo sempre più aspetti, altri ne comparivano all'orizzonte, degni di essere studiati ed approfonditi. L'ascolto era -in fondo- la ricerca della conferma del risultato previsto, e -come tale- era sempre un ascolto molto mirato, analitico.
Oggi -nel Terzo Millennio- la componente culturale appare più come un fastidioso ostacolo, che come parte integrante del divertimento...
Oggi in molti riducono l'Alta Fedeltà alla ricerca di pezzi di mobilio luccicante, blasonato (cioé rivendibile...), possibilmente "Vintage" (cioé acquistabile con due spicci), il cui valore sia condiviso tra appassionati, in modo di ridurre l'ascolto ad un banale accessorio. A riprova, l'ascolto lo si conduce quasi sempre superficialmente, sulla base di pre-giudizi frutto di una sottocultura da eccessiva (anzi esclusiva) lettura di depliant e di riviste ridotte a semplici contenitori di pubblicità in carta patinata. Nei commenti all'ascolto troverete infatti espressioni generiche, come: "Mi piace"... ma MAI una spiegazione dettagliata del tipo: "Bassi definiti e veloci, con medio-bassi poco presenti e gamma alta troppo in evidenza, per cui innaturale..." (un semplice esempio...).
Ieri però ho letto un commento che inizialmente mi ha fatto infuriare, salvo poi provare infinita desolazione, dopo aver riflettuto. Era il commento di un appassionato che si sperticava nel lodare il suono di due patetiche AR 4xa (che ho e conosco), e che io inizialmente avevo classificato come "povero", per cui contento del suo piccolo "affare da mercatino". Poi, osservando il suo filmato, mi sono accorto che a fare da sfondo alle AR 4xa c'era una parata di "mostri": dalle trombe Sato ai bassi Altec del Mostro di Di Prinzio... con drivers e trombe di varia provenienza e fattura: quindi un appassionato per nulla povero !!!
A questo punto mi sono reso conto del fatto che costui deve essere incorso in tali disavventure (leggi: fregature...) che ha in casa quintali di ciarpame inascoltabile... e quindi giustamente si consola con le AR 4xa...
Lo confesso: per un momento mi sono sentito responsabile, per non essere riuscito a conoscerlo in tempo per evitargli chissà quali strazi di ascolti...
A lui dedico quindi questo thread, in cui tenterò di spiegare in modo DEFINITIVO, il perché l'approccio seguito dal 99% di coloro che tentano di mettere insieme impianti HiFi bensuonanti e di costo ragionevole è semplicemente TECNICAMENTE SBAGLIATO, per cui i cattivi risultati all'ascolto sono così diffusi da essere divenuti una specie di riferimento comune, che tutti credono essere il massimo ottenibile, mentre NON E' ASSOLUTAMENTE VERO.
Nel prossimo post inizieremo a discuterne in dettaglio, con esempi e misurazioni.
Segue
F.C.
In parole semplici, è cambiato per sempre l'approccio all'HiFi, che per la mia generazione è stato un Hobby eminentemente CULTURALE, nel senso che noi ci siamo divertiti moltissimo ad IMPARARE nuovi aspetti tecnici, sia delle elettroniche che dei diffusori. Ed una delle caratteristiche più affascinanti di questo Hobby era -per noi- proprio la sua inesauribile complessità, per cui, man mano che ne scoprivamo sempre più aspetti, altri ne comparivano all'orizzonte, degni di essere studiati ed approfonditi. L'ascolto era -in fondo- la ricerca della conferma del risultato previsto, e -come tale- era sempre un ascolto molto mirato, analitico.
Oggi -nel Terzo Millennio- la componente culturale appare più come un fastidioso ostacolo, che come parte integrante del divertimento...
Oggi in molti riducono l'Alta Fedeltà alla ricerca di pezzi di mobilio luccicante, blasonato (cioé rivendibile...), possibilmente "Vintage" (cioé acquistabile con due spicci), il cui valore sia condiviso tra appassionati, in modo di ridurre l'ascolto ad un banale accessorio. A riprova, l'ascolto lo si conduce quasi sempre superficialmente, sulla base di pre-giudizi frutto di una sottocultura da eccessiva (anzi esclusiva) lettura di depliant e di riviste ridotte a semplici contenitori di pubblicità in carta patinata. Nei commenti all'ascolto troverete infatti espressioni generiche, come: "Mi piace"... ma MAI una spiegazione dettagliata del tipo: "Bassi definiti e veloci, con medio-bassi poco presenti e gamma alta troppo in evidenza, per cui innaturale..." (un semplice esempio...).
Ieri però ho letto un commento che inizialmente mi ha fatto infuriare, salvo poi provare infinita desolazione, dopo aver riflettuto. Era il commento di un appassionato che si sperticava nel lodare il suono di due patetiche AR 4xa (che ho e conosco), e che io inizialmente avevo classificato come "povero", per cui contento del suo piccolo "affare da mercatino". Poi, osservando il suo filmato, mi sono accorto che a fare da sfondo alle AR 4xa c'era una parata di "mostri": dalle trombe Sato ai bassi Altec del Mostro di Di Prinzio... con drivers e trombe di varia provenienza e fattura: quindi un appassionato per nulla povero !!!
A questo punto mi sono reso conto del fatto che costui deve essere incorso in tali disavventure (leggi: fregature...) che ha in casa quintali di ciarpame inascoltabile... e quindi giustamente si consola con le AR 4xa...
Lo confesso: per un momento mi sono sentito responsabile, per non essere riuscito a conoscerlo in tempo per evitargli chissà quali strazi di ascolti...
A lui dedico quindi questo thread, in cui tenterò di spiegare in modo DEFINITIVO, il perché l'approccio seguito dal 99% di coloro che tentano di mettere insieme impianti HiFi bensuonanti e di costo ragionevole è semplicemente TECNICAMENTE SBAGLIATO, per cui i cattivi risultati all'ascolto sono così diffusi da essere divenuti una specie di riferimento comune, che tutti credono essere il massimo ottenibile, mentre NON E' ASSOLUTAMENTE VERO.
Nel prossimo post inizieremo a discuterne in dettaglio, con esempi e misurazioni.
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Re: Punto per punto... via tutti i dubbi !
Voi sapete che da una quindicina di anni io scrivo ovunque -sul Web- spiegando che la configurazione dei diffusori "tower" è sciagurata, perché di fatto impedisce di collocare correttamente il diffusore, rispetto alle pareti più vicine. Inoltre i diffusori tower nascono 6 dB MENO EFFICIENTI (cioé un quarto...) rispetto agli analoghi di un tempo, che si collocavano in libreria (a filo) o a pavimento: infatti il woofer perde appunto 6 dB di efficienza, allontanandosi dal pavimento e/o dal muro, ed il successivo progetto del filtro di crossover passivo costringe il progettista ad attenuare le emissioni dei midrange e dei tweeter, per non ottenere una risposta tutta in salita, trapanante all'ascolto.
Il problema del posizionamento lontano dalle pareti l'ho spiegato cento volte, per cui qui me la caverò ri-postando per la centesima vota i due grafici che meglio spiegano il concetto: quando ci si allontana dalle tre pareti più vicine si crea comunque un gran buco nella risposta in gamma bassa (talvolta con due picchi, prima e dopo). Ed il "gran buco" si aggiunge ai sei dB di efficienza persi in fase di progetto del crossover passivo, di fatto ammazzando anche il miglior diffusore.
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F.C.
Il problema del posizionamento lontano dalle pareti l'ho spiegato cento volte, per cui qui me la caverò ri-postando per la centesima vota i due grafici che meglio spiegano il concetto: quando ci si allontana dalle tre pareti più vicine si crea comunque un gran buco nella risposta in gamma bassa (talvolta con due picchi, prima e dopo). Ed il "gran buco" si aggiunge ai sei dB di efficienza persi in fase di progetto del crossover passivo, di fatto ammazzando anche il miglior diffusore.
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Re: Punto per punto... via tutti i dubbi !
Eppure esistono almeno tre diverse soluzioni al "problema delle tre pareti", una delle quali è anche economicissima: la vedete applicata qui sotto ad un nostro Kit di una decina anni fa, che costava in tutto 400 Euro...
E questa era la sua risposta IN AMBIENTE, al punto di ascolto... (notate l'incredibile linearità della risposta)
Questi diffusori non sono più in produzione ed il diminuito numero di letture e commenti qui sul Forum di fatto impedisce che si riparli di qualcosa di simile, con diffusori odierni. Ormai il tempo dei forum è finito: si sopravvive...
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F.C.
E questa era la sua risposta IN AMBIENTE, al punto di ascolto... (notate l'incredibile linearità della risposta)
Questi diffusori non sono più in produzione ed il diminuito numero di letture e commenti qui sul Forum di fatto impedisce che si riparli di qualcosa di simile, con diffusori odierni. Ormai il tempo dei forum è finito: si sopravvive...
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Re: Punto per punto... via tutti i dubbi !
Ora però attenzione: ci sono in molti -oggi- che pensano che, per il solo fatto che certi diffusori siano costosissimi, per loro il "problema delle tre pareti" non si presenti o sia stato in qualche modo affrontato e risolto. NON E' VERO...!!!
Basta guardare -qui sotto- le risposte IN AMBIENTE misurate da Stereophile su due diffusori costosissimi come le Wilson ALEXX e le Sonus Faber Aida, per riconoscere i previsti ed orribili andamenti in gamma bassa, derivati dal posizionamento nello (stesso) ambiente...
Volete altri casi...?
Pensateci... avete speso una cifra folle per due "oggetti totemici da salotto" e vi ritrovate con un buco di 7-8 dB in gamma bassa, proprio dove occorre la maggiore energia. Se provate ad equalizzarlo, scoprirete che le riflessioni che creano il buco riceveranno anche loro maggiore energia, ricreando il buco pari-pari, fino a che non avrete abbastanza riverbero da riempirlo, di fatto ottenendo i peggiori bassi che si possano immaginare: quelli di una mucca al pascolo che muggisce...
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F.C.
Basta guardare -qui sotto- le risposte IN AMBIENTE misurate da Stereophile su due diffusori costosissimi come le Wilson ALEXX e le Sonus Faber Aida, per riconoscere i previsti ed orribili andamenti in gamma bassa, derivati dal posizionamento nello (stesso) ambiente...
Volete altri casi...?
Pensateci... avete speso una cifra folle per due "oggetti totemici da salotto" e vi ritrovate con un buco di 7-8 dB in gamma bassa, proprio dove occorre la maggiore energia. Se provate ad equalizzarlo, scoprirete che le riflessioni che creano il buco riceveranno anche loro maggiore energia, ricreando il buco pari-pari, fino a che non avrete abbastanza riverbero da riempirlo, di fatto ottenendo i peggiori bassi che si possano immaginare: quelli di una mucca al pascolo che muggisce...
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Re: Punto per punto... via tutti i dubbi !
Ricapitoliamo, prima di andare oltre. Abbiamo individuato un primo "problema fondamentale", vale a dire quello dell'interfacciamento tra diffusore ed ambiente. Abbiamo visto che la configurazione "tower" è praticamente priva di speranze, perché fa perdere 6 preziosi dB di efficienza e costringe ad ascoltare con picchi e buche enormi in gamma bassa. Il tutto INDIPENDENTEMENTE DAL COSTO DEL DIFFUSORE.
Abbiamo anche visto che con quattro diffusori cinesi da 90 Euro IL PROBLEMA SI PUO' RISOLVERE: e quindi NON è un problema di costi.
Ora invece passiamo al secondo "problema fondamentale", quello del DIMENSIONAMENTO degli ampli rispetto all'efficienza ed alla tenuta in potenza dei diffusori.
E qui la questione costi incombe "potentemente"... nel senso che è accettabile sacrificare l'ascolto a livelli travolgenti (= Live) quando si ha un basso budget a disposizione, diciamo dai 500 ai mille Euro per l'impianto completo. In casi del genere, la soluzione del nostro kit sarebbe stata semplicemente perfetta (e sarebbe possibile riproporla, se si formasse una cordata NUMEROSA: una ipotesi francamente inverosimile).
NON E' INVECE ACCETTABILE doversi imporre ascolti "in miniatura" quando si sono spese decine di migliaia di Euro per ciofegoni lucidatissimi ed asfittici, come le centinaia di cretinissime proposte che inondano il mercato. Ma per fare seriamente un'affermazione del genere occorre tirare in ballo numeri precisi, ed io farò esattamente questo, nei prossimi post. Così spero di mettere un punto definitivo alle discussioni in proposito.
Partiamo da una affermazione precisa e categorica, vale a dire quella di un RIFERIMENTO misurabile ed ascoltabile, sul quale fare tutti i nostri ragionamenti e verifiche. Nel nostro caso -per comodità- il riferimento sarà il mio "impianto minimo", altrimenti noto come Nessie, composto da due satelliti a dipolo ed un Sub potente ed efficiente. La foto qui sotto è un collage di due impianti, in cui si vedono bene sia il (doppio) satellite, laccato rosso, che il Sub (nero).
Chi volesse approfondire troverà altre immagini e commenti qui: https://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/ ... f=6&t=9297
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F.C.
Abbiamo anche visto che con quattro diffusori cinesi da 90 Euro IL PROBLEMA SI PUO' RISOLVERE: e quindi NON è un problema di costi.
Ora invece passiamo al secondo "problema fondamentale", quello del DIMENSIONAMENTO degli ampli rispetto all'efficienza ed alla tenuta in potenza dei diffusori.
E qui la questione costi incombe "potentemente"... nel senso che è accettabile sacrificare l'ascolto a livelli travolgenti (= Live) quando si ha un basso budget a disposizione, diciamo dai 500 ai mille Euro per l'impianto completo. In casi del genere, la soluzione del nostro kit sarebbe stata semplicemente perfetta (e sarebbe possibile riproporla, se si formasse una cordata NUMEROSA: una ipotesi francamente inverosimile).
NON E' INVECE ACCETTABILE doversi imporre ascolti "in miniatura" quando si sono spese decine di migliaia di Euro per ciofegoni lucidatissimi ed asfittici, come le centinaia di cretinissime proposte che inondano il mercato. Ma per fare seriamente un'affermazione del genere occorre tirare in ballo numeri precisi, ed io farò esattamente questo, nei prossimi post. Così spero di mettere un punto definitivo alle discussioni in proposito.
Partiamo da una affermazione precisa e categorica, vale a dire quella di un RIFERIMENTO misurabile ed ascoltabile, sul quale fare tutti i nostri ragionamenti e verifiche. Nel nostro caso -per comodità- il riferimento sarà il mio "impianto minimo", altrimenti noto come Nessie, composto da due satelliti a dipolo ed un Sub potente ed efficiente. La foto qui sotto è un collage di due impianti, in cui si vedono bene sia il (doppio) satellite, laccato rosso, che il Sub (nero).
Chi volesse approfondire troverà altre immagini e commenti qui: https://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/ ... f=6&t=9297
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Re: Punto per punto... via tutti i dubbi !
Ora veniamo ai numeri. Quando ero consulente di David Zard io misurai il Livello di Picco Lineare (non ponderato) in occasione del concerto dei Pink Floyd allo Stadio Flaminio. Ero in piedi accanto al fonico che missava ed ho rilevato 124 (centoventiquattro) deciBel di Picco Massimo... (con gli U2 misurai 132 dB).
A questo punto ho isolato uno dei primi transienti dopo gli elicotteri, nel brano "Another Brick in The Wall", appunto dei Pink Floyd, per poterlo riprodurre con l'ultimo impianto "Nessie" ormai in via di consegna, con il quale termina la cordata. Ecco qui sotto la forma d'onda del transiente, che contiene cassa, basso e piatti insieme...
Ed ecco lo spettro FFT del transiente, che conferma la presenza contemporanea di più strumenti. Un segnale perfetto per le nostre prove di dimensionamento.
A questo punto ho riprodotto questo transiente con il sistema Nessie, amplificato con tre finali Thomann E-800 a ponte, uno per il Sub ed uno per ciascuno dei due canali, destro e sinistro.
CON IL FONOMETRO HO MISURATO 122,8 DECIBEL di picco lineare, alla posizione d'ascolto a 2-3 metri dai diffusori. Il sub era lontano da qualsiasi parete ed il crossover DCX-2496 aveva il livello di ingresso regolato a -2 dB (meno due) (*). A questo livello non c'è distorsione e NON si accendono le spie rosse dei finali.
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F.C.
(*): Nel caso di collegamenti digitali -come nel mio- non si deve mai raggiungere né superare lo "zero dB" nel guadagno di ingresso, pena la saturazione del segnale.
A questo punto ho isolato uno dei primi transienti dopo gli elicotteri, nel brano "Another Brick in The Wall", appunto dei Pink Floyd, per poterlo riprodurre con l'ultimo impianto "Nessie" ormai in via di consegna, con il quale termina la cordata. Ecco qui sotto la forma d'onda del transiente, che contiene cassa, basso e piatti insieme...
Ed ecco lo spettro FFT del transiente, che conferma la presenza contemporanea di più strumenti. Un segnale perfetto per le nostre prove di dimensionamento.
A questo punto ho riprodotto questo transiente con il sistema Nessie, amplificato con tre finali Thomann E-800 a ponte, uno per il Sub ed uno per ciascuno dei due canali, destro e sinistro.
CON IL FONOMETRO HO MISURATO 122,8 DECIBEL di picco lineare, alla posizione d'ascolto a 2-3 metri dai diffusori. Il sub era lontano da qualsiasi parete ed il crossover DCX-2496 aveva il livello di ingresso regolato a -2 dB (meno due) (*). A questo livello non c'è distorsione e NON si accendono le spie rosse dei finali.
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(*): Nel caso di collegamenti digitali -come nel mio- non si deve mai raggiungere né superare lo "zero dB" nel guadagno di ingresso, pena la saturazione del segnale.
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Re: Punto per punto... via tutti i dubbi !
ORA FATE ATTENZIONE, perché vedrete due schermate di oscilloscopio digitale con le tensioni rilevate ai terminali di uscita degli ampli. In rosso-viola il canale Sub; in giallo il canale sinistro. Osservate con attenzione i valori delle tensioni calcolate dall'oscilloscopio, sul margine inferiore dello schermo.
E qui sotto, ingrandita, la sola uscita dell'ampli del canale sinistro...
Notate l'assenza di clipping sui satelliti ed il leggerissimo (impercettibile) clipping sul Subwoofer, che è stato motivo della scelta di limitare la prova a questi livelli. Nel prossimo post esamineremo i numeri.
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F.C.
E qui sotto, ingrandita, la sola uscita dell'ampli del canale sinistro...
Notate l'assenza di clipping sui satelliti ed il leggerissimo (impercettibile) clipping sul Subwoofer, che è stato motivo della scelta di limitare la prova a questi livelli. Nel prossimo post esamineremo i numeri.
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Re: Punto per punto... via tutti i dubbi !
Per i numeri adotteremo una piccola convenzione "di comodo", vale a dire quella di esprimere le potenze come se il carico fosse pari ad 8 (otto) ohm, mentre nella pratica i valori medi delle impedenze sono molto più alti (il Sub è sopra quota venti ohm).
Nel picco il Sub ha "divorato" la bellezza di 317 Volt picco-picco, cui corrispondono 1570 Watt su 8 ohm (e circa 630 Watt sui 20 ohm effettivi del diffusore).
Sempre nel picco, ogni Satellite di Nessie ha accettato ben 110,4 Volt picco-picco, cui corrispondono 190 Watt su 8 ohm. Poco se si tiene conto che ciascuno dei due trasduttori dei due satelliti è specificato per 240 watt AES...
QUINDI ABBIAMO UNA PRIMA AFFERMAZIONE: "SI PUO' FARE"...! Nel senso che un sistema di costo accettabile, come il Nessie, permette di ascoltare senza clipping e senza distorsione dovuta ai trasduttori (il woofer del Sub è specificato per 1000 watt continui).
Un sistema che suona benissimo anche ai più bassi livelli, come potete leggere nei giudizi di ascolto... https://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/ ... f=6&t=9297
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F.C.
Nel picco il Sub ha "divorato" la bellezza di 317 Volt picco-picco, cui corrispondono 1570 Watt su 8 ohm (e circa 630 Watt sui 20 ohm effettivi del diffusore).
Sempre nel picco, ogni Satellite di Nessie ha accettato ben 110,4 Volt picco-picco, cui corrispondono 190 Watt su 8 ohm. Poco se si tiene conto che ciascuno dei due trasduttori dei due satelliti è specificato per 240 watt AES...
QUINDI ABBIAMO UNA PRIMA AFFERMAZIONE: "SI PUO' FARE"...! Nel senso che un sistema di costo accettabile, come il Nessie, permette di ascoltare senza clipping e senza distorsione dovuta ai trasduttori (il woofer del Sub è specificato per 1000 watt continui).
Un sistema che suona benissimo anche ai più bassi livelli, come potete leggere nei giudizi di ascolto... https://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/ ... f=6&t=9297
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Re: Punto per punto... via tutti i dubbi !
Un sistema più impegnativo, come il "Due Vie serio" (vedi foto qui sotto) permette livelli di Picco sei-sette deciBel superiori, a parità di amplificazione.
Ecco qui sotto la prova, vale dire il tracciato fonometrico del brano (Another Brick in The Wall) intero...
Questi due impianti, che abbiamo esaminato, risolvono entrambi il "problema delle tre pareti" mediante la collocazione del Sub vicino al punto di ascolto, resa possibile dal fatto che l'efficienza e la potenza di questi Sub sono tali da non necessitare del contributo delle pareti.
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Ecco qui sotto la prova, vale dire il tracciato fonometrico del brano (Another Brick in The Wall) intero...
Questi due impianti, che abbiamo esaminato, risolvono entrambi il "problema delle tre pareti" mediante la collocazione del Sub vicino al punto di ascolto, resa possibile dal fatto che l'efficienza e la potenza di questi Sub sono tali da non necessitare del contributo delle pareti.
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Re: Punto per punto... via tutti i dubbi !
Una soluzione ancora superiore (ma sempre meno costosa di una coppia di B&W top di gamma) è quella nota come "Poliedro", formata da due satelliti con un rivoluzionario caricamento acustico che ha le dimensioni di un normale diffusore tower ma l'efficienza di una tromba... (vedi foto)
Questo impianto risolve non solo il "problema delle tre pareti", ma anche quello delle risonanze degli ambienti, grazie all'impiego di due Sub anch'essi dal caricamento rivoluzionario. Vedremo i grafici delle misure -che lo confermano- nel prossimo post. Per ora le foto dei diffusori.
Seguono due misure rivoluzionarie.
F.C.
Questo impianto risolve non solo il "problema delle tre pareti", ma anche quello delle risonanze degli ambienti, grazie all'impiego di due Sub anch'essi dal caricamento rivoluzionario. Vedremo i grafici delle misure -che lo confermano- nel prossimo post. Per ora le foto dei diffusori.
Seguono due misure rivoluzionarie.
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