L’impianto del sogno impossibile
Re: L’impianto del sogno impossibile
Ciao Fabrizio,
certo nessuno temeva di veder nascere un sistema per trii di chitarra, campanellini e flauto, ma i grafici invogliano a provare con la Sinfonia Dei Mille!
Benissimo!
Un paio di domandine:
che vincoli per la collocazione in ambiente? I satelliti a dipolo quanto possono essere vicini alla parete di fondo? E per il sub si conferma la possibilità di usarlo sia a parete che lontano da tutto se non il pavimento? (ma con un filtro passivo... autotrasformatore?);
come descriveresti il suono che stai ascoltando? Mica resoconto da "guru dell'esoterico", giusto due parole sugli aspetti che ti sembrano colpiscano maggiormente.
Buona serata e un per nulla disinteressato buon lavoro!
Luca
certo nessuno temeva di veder nascere un sistema per trii di chitarra, campanellini e flauto, ma i grafici invogliano a provare con la Sinfonia Dei Mille!
Benissimo!
Un paio di domandine:
che vincoli per la collocazione in ambiente? I satelliti a dipolo quanto possono essere vicini alla parete di fondo? E per il sub si conferma la possibilità di usarlo sia a parete che lontano da tutto se non il pavimento? (ma con un filtro passivo... autotrasformatore?);
come descriveresti il suono che stai ascoltando? Mica resoconto da "guru dell'esoterico", giusto due parole sugli aspetti che ti sembrano colpiscano maggiormente.
Buona serata e un per nulla disinteressato buon lavoro!
Luca
-
- Messaggi: 42232
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: L’impianto del sogno impossibile
Possono essere anche attaccati alla parete, naturalmente operando non più a dipolo, ma come due vie separate... (fornirò un crossover passivo apposito...)
Io l'ho collocato così, nel corso delle prime misure e dei primi ascolti. E funziona benissimo...!E per il sub si conferma la possibilità di usarlo sia a parete che lontano da tutto se non il pavimento? (ma con un filtro passivo... autotrasformatore?);
Questa sera è venuto ad ascoltarlo un musicista dal vivo, che è rimasto sorpreso dalla nitidezza e dalla analiticità del suono anche ai bassi livelli d'ascolto. Poi ci siamo divertiti ad ascoltare Another Brick in The Wall a 122 dB di picco... e lì è rimasto senza parole, vista la piccolezza dell'impianto e l'economicità dei finali impiegati (tre Thomann E-800).come descriveresti il suono che stai ascoltando? Mica resoconto da "guru dell'esoterico", giusto due parole sugli aspetti che ti sembrano colpiscano maggiormente.
Io penso di doverci lavorare ancora, ma le misure di distorsione mi rassicurano: ormai è solo un problema di interfacciamento con le elettroniche. Per il resto si tratta di due trasduttori semplicemente fenomenali. Il woofer del Sub soprattutto.
Saluti
F.C.
Re: L’impianto del sogno impossibile
Grazie!
Buona giornata a tutti
Luca
Buona giornata a tutti
Luca
-
- Messaggi: 42232
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: L’impianto del sogno impossibile
Ho notato che siete quasi tutti in vacanza, per cui non ho insistito ad approfondire.
Anzi penso di ripartire il I settembre con un thread completamente nuovo: pieno di spiegazioni e misure.
Per ora mi limiterò a sottolineare il fatto che continuiamo un po' tutti -me compreso- a fare l'errore di parlare di prestazioni assolute, invece di comparare i risultati di misure ed ascolti con quelli delle più conosciute realizzazioni commerciali.
Prendiamo ad esempio il risultato (eccezionale) della misura di distorsione a 100 dB e 3,5 metri (-11 dB rispetto ad un metro, al'aperto ed in gamma alta). Quanti diffusori sono in grado di tener testa al nostro "piccolo impianto".
Beh... fatevi due conti, partendo da un fattore di correzione (da 3,5 ad un metro) di meno di 11 dB... diciamo 7-8 dB (come si evince da verifiche condotte a suo tempo...).
Ebbene... 100 + 7 = 107 dB RMS ad un metro... per ottenere i quali occorrono 100 Watt CONTINUI applicati ad un normale diffusore da 87 dB/1W/1m.
Beh... conoscete qualche amico così coraggioso da provare ad ascoltare sulle sue Utopia, o B&W 800D, ecc... ecc... un bello sweep da 20 Hz a 20 KHz ad una potenza CONTINUA di 100 Watt...???
Io ricordo bene che già a 16 Watt le Grand Utopia EM incominciavano a dare segni di sofferenza, per cui non andammo oltre...!
Ora invece proviamo a fare il ragionamento "sbagliato", p.es. paragonando il nostro impianto per la cordata con il Poliedro o con l'"Aleandro"... Beh... è chiaro che il confronto -specie all'ascolto- vedrebbe il piccolo decisamente perdente, MA DEVE ESSERE COSI', perché altrimenti staremmo sostenendo che efficienze e potenze rette enormemente superiori non contano nulla. E NON SAREBBE VERO.
Pertanto vi invito a tenere bene i piedi per terra ed a valutare ogni misura ed ogni aggettivo in modo onesto e relativo, con tanto buon senso.
Confesso che io stesso ho avuto non poche difficoltà a farlo, in questi ultimi giorni.
Saluti
F.C.
Anzi penso di ripartire il I settembre con un thread completamente nuovo: pieno di spiegazioni e misure.
Per ora mi limiterò a sottolineare il fatto che continuiamo un po' tutti -me compreso- a fare l'errore di parlare di prestazioni assolute, invece di comparare i risultati di misure ed ascolti con quelli delle più conosciute realizzazioni commerciali.
Prendiamo ad esempio il risultato (eccezionale) della misura di distorsione a 100 dB e 3,5 metri (-11 dB rispetto ad un metro, al'aperto ed in gamma alta). Quanti diffusori sono in grado di tener testa al nostro "piccolo impianto".
Beh... fatevi due conti, partendo da un fattore di correzione (da 3,5 ad un metro) di meno di 11 dB... diciamo 7-8 dB (come si evince da verifiche condotte a suo tempo...).
Ebbene... 100 + 7 = 107 dB RMS ad un metro... per ottenere i quali occorrono 100 Watt CONTINUI applicati ad un normale diffusore da 87 dB/1W/1m.
Beh... conoscete qualche amico così coraggioso da provare ad ascoltare sulle sue Utopia, o B&W 800D, ecc... ecc... un bello sweep da 20 Hz a 20 KHz ad una potenza CONTINUA di 100 Watt...???
Io ricordo bene che già a 16 Watt le Grand Utopia EM incominciavano a dare segni di sofferenza, per cui non andammo oltre...!
Ora invece proviamo a fare il ragionamento "sbagliato", p.es. paragonando il nostro impianto per la cordata con il Poliedro o con l'"Aleandro"... Beh... è chiaro che il confronto -specie all'ascolto- vedrebbe il piccolo decisamente perdente, MA DEVE ESSERE COSI', perché altrimenti staremmo sostenendo che efficienze e potenze rette enormemente superiori non contano nulla. E NON SAREBBE VERO.
Pertanto vi invito a tenere bene i piedi per terra ed a valutare ogni misura ed ogni aggettivo in modo onesto e relativo, con tanto buon senso.
Confesso che io stesso ho avuto non poche difficoltà a farlo, in questi ultimi giorni.
Saluti
F.C.
Re: L’impianto del sogno impossibile
interessante! Invece volendolo paragonare al 2 vie serio? è paragonabile pur nella diversità dell'emissione?
-
- Messaggi: 42232
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: L’impianto del sogno impossibile
Sono due impianti assai diversi, necessariamente.
Il Sub dell'impianto per la cordata ha il doppio di efficienza rispetto al Due Vie serio, in gamma bassa profonda, ma scende meno. E' una scelta necessaria e logica.
Il Due Vie costa il doppio e richiede una collocazione assai più attenta, tipicamente a muro. Richiede un ambiente acusticamente buono
L'impianto per la cordata -invece- può essere impiegato anche in ambienti acusticamente disastrati, avvicinando il Sub e sfruttando l'emissione dipolare dei satelliti per evitare riflessioni da pavimento, soffitto e pareti laterali. E scusate se è poco.
Il Due Vie richiede un ottimo ampli sulla via alta, possibilmente un valvolare in corrente...
L'impianto per la cordata ha già dimostrato di suonare benissimo anche con i soli Thomann E-800... (un miracolo, diciamoci la verità, che tuttavia si spiega con la semplicità del carico, costante e resistivo, dei monovia).
Come per ogni altra scelta, da quella delle macchine fotografiche a quella delle automobili, esistono sempre caratteristiche che fanno pendere i piatti della bilancia ora da una parte ed ora dall'altra. Ma quando si vanno a considerare anche i costi, allora le scelte si semplificano assai.
E' per questo che io insisto sempre ad invitarvi a considerare le alternative commerciali, tenendo anche conto del fatto che chi vende un usato conveniente lo fa 99 volte su cento perché è insoddisfatto del risultato, come lo sarete voi se acquisterete quello stesso oggetto.
Qui invece stiamo parlando di impianti nuovi, con trasduttori privi di foam o gomma, per cui destinati a durare. Non solo, ma abbiamo comunque davanti l'opportunità (in futuro) di aggiungere un altro Sub e/o due supertweeter...
Sto infatti considerando che -dato che i Thomann che ho impiegato nelle prove non sono in pratica modificati, ma solo bene interfacciati- invece di fornirli a corredo credo sarebbe meglio prevedere un omaggio composto da due supertweeters e relativo crossover, commutabile per pilotaggio in tensione o in corrente. Dico "non ora" perché si tratta di un progetto impegnativo, quello del crossover compatibile, che va realizzato ed ascoltato, prima di parlarne oltre. E poi i due satelliti hanno una gamma altissima ineccepibile già di per sé e sono immuni da problemi di lobi di irradiazione spuri, che invece sarebbero un bel problema nel caso di un'aggiunta di supertweeters.
Giusto per fare due chiacchiere insieme, in attesa del I settembre.
Saluti
F.C.
Re: L’impianto del sogno impossibile
Fabrizio scrive:
Non so scegliere, e si che sono l'opposto: ampli a corredo per un risultato garantito; supertweeter per cercare il pelo nell'uovo ma facendo cose dificili.
Pari o dispari???
Fabrizio, hai parlato di filtri passivi e contemporanamente di più finali. Non mi è chiarissimo come è strutturato l'impianto. Si è vero, non è ancora l'uno settembre. Ma mica sono in vacanza, io!
Buona notte o, più probabilmente, buona giornata
Luca
mi sa che ormai le scimmie curiose sono un esercito.Anzi penso di ripartire il I settembre con un thread completamente nuovo: pieno di spiegazioni e misure.
ampli a corredo o supertweeter? ampli o supertw...? ampli o...? testa o croce?dato che i Thomann che ho impiegato nelle prove non sono in pratica modificati, ma solo bene interfacciati- invece di fornirli a corredo credo sarebbe meglio prevedere un omaggio composto da due supertweeters
Non so scegliere, e si che sono l'opposto: ampli a corredo per un risultato garantito; supertweeter per cercare il pelo nell'uovo ma facendo cose dificili.
Pari o dispari???
A che altezza l'incrocio? Perchè se è davvero da superTW i tagli sono rognosi garantito (altro che larga banda libero e un condensatore sul TW come da tradizione ), se poi ci metti la compatibilità tra due pilotaggi opposti... aiuto, qui si punta al virtuosismo!Dico "non ora" perché si tratta di un progetto impegnativo, quello del crossover compatibile, che va realizzato ed ascoltato, prima di parlarne oltre. E poi i due satelliti hanno una gamma altissima ineccepibile già di per sé e sono immuni da problemi di lobi di irradiazione spuri, che invece sarebbero un bel problema nel caso di un'aggiunta di supertweeters.
Fabrizio, hai parlato di filtri passivi e contemporanamente di più finali. Non mi è chiarissimo come è strutturato l'impianto. Si è vero, non è ancora l'uno settembre. Ma mica sono in vacanza, io!
Buona notte o, più probabilmente, buona giornata
Luca
-
- Messaggi: 42232
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: L’impianto del sogno impossibile
Hai ragione: in assenza di un vero taglio meccanico sul monovia (che sale moltissimo) occorre progettare anche un passa-basso, o almeno una cella risonante che attenui il monovia e lasci l'emissione del supertweeter libera da interferenze. Nei prossimi giorni studierò a fondo la cosa, ma resto dell'idea che questo upgrade sia meglio considerarlo come un omaggio da regalare a tutti i partecipanti alla cordata al momento del ritiro: insomma una sorpresa piacevole e non una necessità.lucaesse ha scritto: ↑mercoledì 26 agosto 2020, 1:31...
A che altezza l'incrocio? Perchè se è davvero da superTW i tagli sono rognosi garantito (altro che larga banda libero e un condensatore sul TW come da tradizione ), se poi ci metti la compatibilità tra due pilotaggi opposti... aiuto, qui si punta al virtuosismo!
L'impianto è utilizzabile passivamente, con un solo finale, ma così facendo se ne tarpano le ali all'ascolto dei brani più "travolgenti".Fabrizio, hai parlato di filtri passivi e contemporanamente di più finali. Non mi è chiarissimo come è strutturato l'impianto. Si è vero, non è ancora l'uno settembre. Ma mica sono in vacanza, io!
In fondo, la spesa di un finale in più (per il Sub) e di un crossover è ben piccola cosa, rispetto al costo dell'operazione e -soprattutto- rispetto al netto miglioramento qualitativo che se ne ricava.
Al limite potrebbe essere il caso di ipotizzare dei filtri passivi da collocare a monte dei finali, che abbiano il duplice scopo di filtrare e di interfacciare al meglio queste elettroniche. Una cosa che io faccio da dieci anni, in gran silenzio.
Saluti
F.C.
-
- Messaggi: 1091
- Iscritto il: venerdì 22 ottobre 2010, 7:20
- Località: Roma
Re: L’impianto del sogno impossibile
Supertweeter?
http://www.tanzariello.it/index.php/gol ... -12-20-khz
Quanti ventenni ci sono che seguono questo forum e possono permettersi un tuo impianto?
http://www.tanzariello.it/index.php/gol ... -12-20-khz
Quanti ventenni ci sono che seguono questo forum e possono permettersi un tuo impianto?
Ultima modifica di Teo Marini il mercoledì 26 agosto 2020, 10:25, modificato 1 volta in totale.
Re: L’impianto del sogno impossibile
Fabrizio scrive:
Multiamplificazione sia, allora!
Luca
è vero che quando si comincia ad aggiungere questo, migliorare quello... ci si dimentica facilmente dei costi; ma qui, anche solo a naso, non dubiterei dell'efficacia della multiamplificazione. Specie se questo semplifica la vita ai finali. E magari potrebbe, specie con un cross digitale, permettere maggiore libertà di collocazione.In fondo, la spesa di un finale in più (per il Sub) e di un crossover è ben piccola cosa, rispetto al costo dell'operazione e -soprattutto- rispetto al netto miglioramento qualitativo che se ne ricava.
Multiamplificazione sia, allora!
Luca