
A 100hz sono circa 20ohm mentre a 50Hz saranno circa 8. Questo significa che anche la potenza dell'ampli varierà in base alla frequenza? Tipo 100w a 50hz e sulla 40ina a 100hz?

E' proprio così !daffy ha scritto:Domanda forse stupidaIo ho sempre saputo che la potenza di un ampli varia in base all'impedenza. Ma ho sempre ragionato sul carico dichiarato, ovvero 2, 4 o 8ohm. Però se guardiamo il grafico qui sotto si nota (ma va?) che l'impedenza varia rispetto alla frequenza...
F.Calabrese ha scritto: ...
Ecco, per primo, "Another Brick in The Wall" (part.2) dei Pink Floyd, di cui ho tagliato il primo minuto, ottenendo questi valori (che vanno riferiti ad un livello d'ascolto di 100 dB"A" Leq.):
F.Calabrese ha scritto:E' proprio così !daffy ha scritto:Domanda forse stupidaIo ho sempre saputo che la potenza di un ampli varia in base all'impedenza. Ma ho sempre ragionato sul carico dichiarato, ovvero 2, 4 o 8ohm. Però se guardiamo il grafico qui sotto si nota (ma va?) che l'impedenza varia rispetto alla frequenza...
Il problema è che, per semplificare gli interfacciamenti ampli-diffusori si è (erroneamente) adottata la convenzione di ipotizzare ampli la cui impedenza interna sia la minima possibile (=massimo fattore di smorzamento...).
In queste condizioni quel che conta è la tensione sul carico, che sarà appunto costante al variare della frequenza.
Ma nella realtà è la corrente che attraversa la bobina mobile a trasformarsi in forza e quindi in suono...
Stiamo ancor oggi scontando le conseguenze di una scelta iniziale probabilmente inevitabile, ma sbagliata.
Ne riparliamo,volentieri.
Saluti
F.C.
Dimenticavo molti pensano il maggiore impiego delle potenze serve in basso ...mentre in realta a far mandare in crisi un ampli sono le frequenze medio-alte , altissimesm63 ha scritto:F.Calabrese ha scritto:E' proprio così !daffy ha scritto:Domanda forse stupidaIo ho sempre saputo che la potenza di un ampli varia in base all'impedenza. Ma ho sempre ragionato sul carico dichiarato, ovvero 2, 4 o 8ohm. Però se guardiamo il grafico qui sotto si nota (ma va?) che l'impedenza varia rispetto alla frequenza...
Il problema è che, per semplificare gli interfacciamenti ampli-diffusori si è (erroneamente) adottata la convenzione di ipotizzare ampli la cui impedenza interna sia la minima possibile (=massimo fattore di smorzamento...).
In queste condizioni quel che conta è la tensione sul carico, che sarà appunto costante al variare della frequenza.
Ma nella realtà è la corrente che attraversa la bobina mobile a trasformarsi in forza e quindi in suono...
Stiamo ancor oggi scontando le conseguenze di una scelta iniziale probabilmente inevitabile, ma sbagliata.
Ne riparliamo,volentieri.
Saluti
F.C.
Infatti il migliore pilotaggio per un woofer è quello in corrente ....per insegure l'andamento dell'impedenza ..... ovviamente solo in condizione in assenza di rete crossover passivo ...per le vie superiori non necessario anzi direi da sconsigliare per evitare interventi drastici di EQ .
1)- Sì, ma devi tener conto della ponderazione "A"... (che filtra le basse)PeterDeNiro ha scritto:...
1) Se ho capito bene i numeri che citi sono riferiti alla situazione in cui il livello medio dell'incisione viene riprodotta a 100 dB(A). Quindi se la media del brano è ad esempio 80dBFS, tu calibri i tuoi calcoli mettendo 80dBFS a 100dB(A). Ho capito bene?
2) Se al punto 1) ho capito bene, i 100dB(A) sono riferiti a quale distanza dal diffusore? Ed ovviamente non tengono conto del guadagno dell'ambiente, cioè le riflessioni, giusto?
3) da quello che ho capito tu usi adobe audition, quindi il valore di default per le statistiche di ampiezza è una finestra di 50ms. I valori di picco che calcoli sono riferiti a questa finestra? O è il dato dal massimo campione? No, perché in questo secondo caso avrei da ridire perché Il massimo campione registrato serve solo a calcolare l'headroom.
4) Non ho capito come gestisci i due canali, sommi le due potenze o cosa?...
Buona idea... neanche difficile da mettere in pratica, dato che dispongo di diverse registrazioni effettuate con il fonometro che contemporaneamente rilevava, ad intervalli di un secondo.alan1 ha scritto:Mi sembra un thread con poco senso,
dove sta scritto quale deve essere il livello corretto di riprodzione di quella musica?
Per dare un senso reale a questo argomento dovresti andare in un auditorium e registrare il suono di una vera orchestra durante i pieni nei passaggi energici con percussioni,
e poi calcolare quanta potenza serve a casa per riproporre la stessa energia spettrale.
F.Calabrese ha scritto: è che questo è quasi sempre altamente ripetitivo, in quanto i CD non solo vengono inevitabilmente registrati con i picchi limitati al livello "zero dB", ma a questo livello vengono "tosati" anche tutti i picchi superiori...