Hai centrato il punto: prima le basi.Alexmaso69 ha scritto: ↑mercoledì 22 agosto 2018, 16:01Rimane il fatto che l’amico ha chiesto COME si
misura. Cioè come si riconosce il segnale giusto da quello distorto? In effetti non si è ancora risposto. Prima le basi poi il resto.
Interessa anche a me.
Ricapitolando, abbiamo iniziato dall'evidenza che esistono almeno due categorie fondamentali di misurazioni: quelle che servono ai progettisti per individuare i difetti dei loro progetti e correggerli... e quelle che servono ai pubblicitari (vale a dire alle riviste, ma non solo) per tentare di vender meglio il loro prodotto. Come è logico, gli intenti sono opposti ed anche le tecniche di misura sono diversissime.
Partiamo dal fondo, vale a dire da una misura che si può taroccare meglio di qualsiasi altra: la TND
Osservate con attenzione il grafico qui sotto, pubblicato da Audioreview nel 2005, se ricordo bene. Si vede bene che la distorsione dello stesso diffusore cambia moltissimo in funzione della frequenza di taglio inferiore per i segnale di prova...
Notate in particolare l'enorme differenza tra la curva in alto (in blu) e quella immediatamente sotto (in rosso); quest'ultima è ottenuta filtrando le frequenze sotto 100 Hz.: una cosa che potrebbe anche non notarsi nel caso si stia misurando un minidiffusore o giù di lì.
Naturalmente esistono tutte le possibilità intermedie: per esempio un taglio a 30-40-50 Hz, che avvantaggerebbe il diffusore della ditta "amica"... mentre quello della concorrente che "deve morire" sarebbe misurato con il segnale di prova che scende fino a 16 hz...!!!
Ora voi mi direte che queste sono mascalzonate e nessuno le fa...
...però come mi spiegate che i diffusori provati da AR rientrano tutti in una ristretta finestra di valori di distorsione di TND, mentre quando andiamo a misurare le normali distorsioni armoniche troviamo differenze di decine, anche centinaia, di volte...? Un bel mistero... eh...???
Segue
F.C.