Thiel Audio: una riflessione

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F.Calabrese
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Thiel Audio: una riflessione

Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 14 settembre 2022, 12:49

Erano tra i migliori diffusori "convenzionali" che io abbia ascoltato... eppure la Thiel Audio è finita in bancarotta, nel 2018.

Dovete sapere che Jim Thiel è morto nel settembre 2009: quindi non è stata la sua morte a decretare il destino di un'Azienda che sin dagli inizi aveva tre soci fondatori. Perlomeno non lo è stata direttamente.

E poi ci sono aziende -come p.es. la Klipsch- che sono sopravvissute alla morte di un fondatore ben più "importante"... (e senza che il suo posto venisse occupato da un personaggio conosciuto...

La riflessione che vi propongo è proprio questa: quante volte mi avete rimproverato di non aver aperto un'Azienda, che producesse diffusori...?

E quante volte io vi ho risposto che i costi di promozione (mostre e recensioni prezzolate, nonché la pubblicità sulle riviste) sono tali da mettere in discussione qualsiasi possibilità non solo di utili, ma anche di sopravvivenza... in un settore così volubile e fondato sul nulla o poco più...?

Ecco... il caso della Thiel Audio è quanto mai significativo, perché i loro diffusori erano abbastanza convenzionali da non risentire della "moda del momento" -ed essendo anche mediamente interessanti- non avrebbero dovuto avere grandi difficoltà a ritagliarsi una nicchia stabile (magari piccola) nel mercato globale.

Ed invece...

Thiel Audio bankruptcy.jpg
Thiel Audio bankruptcy.jpg (85.98 KiB) Visto 3634 volte


C'è di che riflettere, sul fatto che la volubilità del mercato dell'HiFi è uno dei problemi maggiori, anche e soprattutto per VOI appassionati, cui vengono proposti in continuazione nuovi prodotti, quasi sempre inadeguati ma tali da dirottare le vostre scelte... condizionando il mercato.


Saluti
F.C.

oblomov
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Re: Thiel Audio: una riflessione

Messaggio da oblomov » giovedì 15 settembre 2022, 17:13

...se fosse stata rilevata dal solito gruppo...si vede che il marchio (!)...non era profittevole e/o conosciuto...
...ovviamente la qualità...parametro ininfluente... :oops:

https://it.wikipedia.org/wiki/Harman_In ... Industries

oblomov
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Re: Thiel Audio: una riflessione

Messaggio da oblomov » giovedì 15 settembre 2022, 17:21

...comunque il tizio (!) se l'è cavata...

https://www.bluemoonhouse-sophos.com/ma ... son-story/

oblomov
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Re: Thiel Audio: una riflessione

Messaggio da oblomov » giovedì 15 settembre 2022, 17:33

By Barry Willis (traduzione BlueMoonHouse-Sophos)

Una nuova Era

Alcuni storici dell’audio considerano gli anni ’50 e ’60 l'”età dell’oro” di Hi-Fi americano. Aziende come Dynaco, Fisher, Scott, McIntosh e Marantz tutti ha realizzato ottimi prodotti, alcuni ancora oggi ricercati dai collezionisti.

Alla fine degli anni ’60, queste aziende avevano in gran parte esaurito la loro creatività. Invece di continuare a spingere per prestazioni migliori, per lo più hanno cercato di capitalizzare sui loro marchi introducendo prodotti più economici per competere con le offerte del mercato di massa di una fiorente industria elettronica giapponese.

Sebbene questa tendenza abbia portato un audio accessibile a milioni di appassionati di musica, lo ha fatto compromettendo il potenziale prestazionale. Una classica “corsa al ribasso” che ha creato un vuoto nel mercato al servizio degli amanti della musica più esigenti. In questo vuoto è entrato Mark Levinson, un giovane musicista con la passione per la riproduzione della musica e lavorazione artigianale
......

tola
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Re: Thiel Audio: una riflessione

Messaggio da tola » sabato 14 settembre 2024, 14:51

Si ma i diffusori di Thiel confronti ai tuoi fanno ridere

lucaesse
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Re: Thiel Audio: una riflessione

Messaggio da lucaesse » sabato 14 settembre 2024, 19:46

Agli antipodi, direi.

Però avevano avuto un certo successo commerciale ed erano molto ben considerati dalla stampa e dagli audiofili. Forse hanno fatto l'errore di non spingere abbastanza sulla parte alta del listino.

Mi pare che i marchi più esosi siano quelli che se la sono cavata meglio. Un po' perché essere considerati un marchio di alta gamma aiuta a vendere anche i livelli inferiori, magari pure a prezzi aumentati; un po' per il noto aumento della concentrazione del reddito. Sarà vero che anche i ricchi piangono, ma lo fanno sempre meno per problemi economici, mentre la classe media si è impoverita pesantemente.

Andando a memoria Thiel si rivolgeva ad un pubblico con motivazioni precise, certamente non in cerca di risparmio, ma non puntava al mercato del lusso fine a sé stesso, non rientrava tra gli status simbol. Sempre che un diffusore lo possa essere anche al di fuori della capoccia di un audiofilo.

Credo che il loro mercato potenziale sia andato progressivamente riducendosi.


Mai pensato di comperare una Thiel, ma che il mercato premi concretamente certe casse assurdamente costose prive di alcun merito tecnico, pure ammirate da chi non se le può permettere, mentre affossa un'azienda che puntava sulla sostanza dei propri progetti, è triste.

Luca

marcorossi
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Re: Thiel Audio: una riflessione

Messaggio da marcorossi » lunedì 16 settembre 2024, 13:10

Dalla Wiki su Thiel Audio leggo:

"In 2012, Thiel Audio was sold to a private equity company in Nashville, and later that year, Gornik was replaced as president of the company. Since the purchase, Thiel had five CEOs in five years, and discontinued all of Jim Thiel's original designs. The company reintroduced themselves as a high-end lifestyle brand, focused on surround sound systems based on more traditional engineering. The new company's speakers did not follow Jim Thiel's time/phase coherency premise, but they continued to use the custom-designed drivers."

Tradotto:
"Nel 2012, la Thiel Audio è stata venduta a una società di private equity, nello stesso anno, la signora Gornik è stata sostituita come presidente dell'azienda. Dopo l'acquisto, Thiel Audio ha avuto cinque amministratori delegati in cinque anni e ha abbandonato tutti i progetti originali di Jim Thiel. L'azienda si reintrodusse come marchio di lifestyle di fascia alta, incentrato su sistemi audio surround basati su una ingegnerizzazione più tradizionale. I diffusori della nuova azienda non seguivano la premessa della coerenza tempo/fase di Jim Thiel, ma continuavano a utilizzare i driver progettati custom."
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