A chi conviene il filtro crossover?
Moderatore: F.Calabrese
A chi conviene il filtro crossover?
Questa sera sono polemico e vorrei dire la mia sull'odiato filtro crossover.
Ma vi sembra possibile che nel 2015 quasi 16 si continui ad utilizzare questa tecnologia preistorica?
La risposta c'era già negli anni 70/80 con l'avvento dei filtri attivi da posizionare a monte dell'amplificatore ma poi è stato tutto accuratamente sepolto per la home hifi e la ragione è semplicissima:
Attraverso i filtri crossover passivi ovvero quelli che trovate in ogni diffusore acustico, è possibile plasmare a piacimento la risposta in frequenzaa del diffusore, programmarne lo smorzamento ed altri parametri vitali per le misure ma non per l'ascolto.
Infatti nessuno si cura dello sforzo immane ed inutile che deve compiere l'amplificatore per pilotare un siffatto diffusore o delle rotazioni di fase che subisce il messaggio audio.
Per i costruttori questa tecnica è il massimo infatti consente di utilizzare altoparlanti infimi per poi correggerli a piacimento.
Le riviste che in passato osannavano la multiamplificazione (cross attivo e ampli separati bassi/alti), oggi la denigrano per assecondare gli sponsor loro padroni.
Se provate a cercare in internet specie in siti americani, scoprirete la verità sui filtri crossover passivi ed inoltre guarda caso tutti i monitor da studio o professionali sono multiamplificati.
Forse è il caso di meditare........
Grazie per l'attenzione.
Ma vi sembra possibile che nel 2015 quasi 16 si continui ad utilizzare questa tecnologia preistorica?
La risposta c'era già negli anni 70/80 con l'avvento dei filtri attivi da posizionare a monte dell'amplificatore ma poi è stato tutto accuratamente sepolto per la home hifi e la ragione è semplicissima:
Attraverso i filtri crossover passivi ovvero quelli che trovate in ogni diffusore acustico, è possibile plasmare a piacimento la risposta in frequenzaa del diffusore, programmarne lo smorzamento ed altri parametri vitali per le misure ma non per l'ascolto.
Infatti nessuno si cura dello sforzo immane ed inutile che deve compiere l'amplificatore per pilotare un siffatto diffusore o delle rotazioni di fase che subisce il messaggio audio.
Per i costruttori questa tecnica è il massimo infatti consente di utilizzare altoparlanti infimi per poi correggerli a piacimento.
Le riviste che in passato osannavano la multiamplificazione (cross attivo e ampli separati bassi/alti), oggi la denigrano per assecondare gli sponsor loro padroni.
Se provate a cercare in internet specie in siti americani, scoprirete la verità sui filtri crossover passivi ed inoltre guarda caso tutti i monitor da studio o professionali sono multiamplificati.
Forse è il caso di meditare........
Grazie per l'attenzione.
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Re: A chi conviene il filtro crossover?
non credo che questa sia la chiave di lettura giusta.
Il cross-over passivo non gode di tutte queste virtù taumaturgiche, anzi .
Ma ha un pregio assoluto , è il modo più economico per far funzionare diffusori multivia.
Del resto è semplice considerazione che un sistema multiamplificato ha un costo maggiore :
anzitutto più amplificatori oltre ovviamente al costo del cross-over elettronico stesso.
Quanto a capacità di controllo , oltre le ovvie di taglio delle fequenze,
non esiste paragone con un cross-over digitale ,
fermo restando che non si può pretendere di vincere il gran premio
con un brocco ( di altoparlante)
Il cross-over passivo non gode di tutte queste virtù taumaturgiche, anzi .
Ma ha un pregio assoluto , è il modo più economico per far funzionare diffusori multivia.
Del resto è semplice considerazione che un sistema multiamplificato ha un costo maggiore :
anzitutto più amplificatori oltre ovviamente al costo del cross-over elettronico stesso.
Quanto a capacità di controllo , oltre le ovvie di taglio delle fequenze,
non esiste paragone con un cross-over digitale ,
fermo restando che non si può pretendere di vincere il gran premio
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Re: A chi conviene il filtro crossover?
Ora posso rispondere con calma, partendo da una piccola osservazione: se nella frase quotata sostituiamo il termine "funzionare" con quello "suonare bene", allora i conti tornano perfettamente...Tiromancino ha scritto: Ma ha un pregio assoluto , è il modo più economico per far funzionare diffusori multivia.
Ragioniamoci insieme, partendo dall'ipotesi (vera) che qualsiasi trasduttore impiegato in un diffusore Hi-Fi abbia sempre e comunque qualche difettuccio nella curva di risposta, da correggere con qualche piccola o grande modifica nel circuito del filtro. Ebbene... se il filtro è passivo, allora a provvedere sarà il progettista del diffusore (=un esperto, con molto tempo da dedicare allo scopo ed ampia strumentazione), mentre nel caso di una multiamplificazione lo stesso compito verrà svolto dall'appassionato -cioé da un inesperto- o, nella migliore delle ipotesi da un negoziante o da qualche amico più esperto... che di sicuro sbaglierà.
Anche ammettendo di poter replicare perfettamente le correzioni con il filtro attivo, OCCORRERA' CHE IL FINALE A VALLE DEL FILTRO NON CLIPPI ASSOLUTAMENTE MAI... perché se questo avvenisse, allora lo spettro di tutte le armoniche -anche di alto ordine- verrebbe emesso con la colorazione originale della risposta del trasduttore, che diverrebbe quindi di nuovo avvertibile all'ascolto.
Il vero vantaggio dei filtri attivi e della multiamplificazioni è duplice: da una parte consente infatti di sfruttare in pieno l'efficienza dei trasduttori, senza dover attenuare tutto sul livello del trasduttore meno efficiente, alle frequenze dove lo è per giunta di meno... Dall'altra parte la multiamplificazione consente di compensare i ritardi di propagazione, per esempio nelle trombe di diversa lunghezza... Una cosa praticamente impossibile con i filtri passivi.
In questi giorni, come sapete, sto raffinando i miei più recenti impianti, ed è -per esempio- emerso che alcuni di essi (FullHorn "per Aleandro") richiedono tassativamente la multiamplificazione (CON CROSSOVER DIGITALI), proprio per via dei ritardi di propagazione.
Altri impianti, anche più complessi, possono farne a meno, come il "nuovo Paragon", i cui tagli e le cui trombe sono tali da non esigere l'impiego dei delay, e questo consente di scegliere senza problemi di filtrare passivamente o di multiamplificare con crossover analogici, privi di delay.
Semplicemente.
Saluti
F.C.
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Re: A chi conviene il filtro crossover?
concordo, ma puntualizzo :
accroccare un taglio elettronico
solo in apparenza è cosa facile .
Servono cmq un minimo di strumenti
di laboratorio ed intellettivi
( ndr conoscenza nella materia, elettronica oltre che acustica ).
Il progettista farà sempre la differenza anche in questo caso
accroccare un taglio elettronico
solo in apparenza è cosa facile .
Servono cmq un minimo di strumenti
di laboratorio ed intellettivi
( ndr conoscenza nella materia, elettronica oltre che acustica ).
Il progettista farà sempre la differenza anche in questo caso
Re: A chi conviene il filtro crossover?
Scusate ma io mi riferisco ad un diffusore venduto direttamente dal costruttore già con il suo filtro attivo perfettamente calibrato per il diffusore stesso come qualcuno già fa.
Sicuramente non sarebbe una tecnica da applicare a diffusori economici ma dal momento che esistono diffusori con conini ini ini che costano 30 mila euro la coppia penso che la cosa potrebbe essere qualitativamente rilevante.
Sul discorso dell'amplificatore che clippa, be, lo stesso potrebbe clippare in qualsiasi caso, basta sceglierlo oculatamente.
Di certo il carico che vede l'ampli sarebbe di gran lunga più facile rispetto ai cross passivi moderni con 20 e più condensatori e induttanze.......
Grazie per l'attenzione.
Sicuramente non sarebbe una tecnica da applicare a diffusori economici ma dal momento che esistono diffusori con conini ini ini che costano 30 mila euro la coppia penso che la cosa potrebbe essere qualitativamente rilevante.
Sul discorso dell'amplificatore che clippa, be, lo stesso potrebbe clippare in qualsiasi caso, basta sceglierlo oculatamente.
Di certo il carico che vede l'ampli sarebbe di gran lunga più facile rispetto ai cross passivi moderni con 20 e più condensatori e induttanze.......
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Re: A chi conviene il filtro crossover?
rock59 ha scritto:Scusate ma io mi riferisco ad un diffusore venduto direttamente dal costruttore già con il suo filtro attivo perfettamente calibrato per il diffusore stesso come qualcuno già fa.
Sicuramente non sarebbe una tecnica da applicare a diffusori economici ma dal momento che esistono diffusori con conini ini ini che costano 30 mila euro la coppia penso che la cosa potrebbe essere qualitativamente rilevante.
Sul discorso dell'amplificatore che clippa, be, lo stesso potrebbe clippare in qualsiasi caso, basta sceglierlo oculatamente.
Di certo il carico che vede l'ampli sarebbe di gran lunga più facile rispetto ai cross passivi moderni con 20 e più condensatori e induttanze.......
Grazie per l'attenzione.
nel caso di diffusori econoware PA , sembrerà strano ma multiamplificare significa risparmiare .
Perchè in questo caso il metro da usare è il massimo SPL ottenibile al minor prezzo possibile.
Ipotesi confermata da qualsiasi listino di vendita PA , nei quali le versioni multiamplificate
costano meno delle versioni passive ( laddove queste ultime son capaci di maggior SPL) .
Per il resto concordo che l'hifi ha molto da spiegare ai suoi appassionati :
con 30000 e passa euro ben si potrebbe ottenere una migliore sonorizzazione
degli ambienti domestici a partire da una MOL di almeno 120 db su tutto lo spettro audio.
E si sa che questo obiettivo è fuori dalla portata di qualsiasi conino .
E che una buona multiamplificatione è migliore di qualsisi crossover passivo.
Purtoppo non sembra essere una configurazione ambita .
L'audiofilo ( se esiste ancora qualcuno che acquista) preferisce il diffusore con crossover passivo,
col quale giocare con i cavi.
Per ultimo complessità del crossover non è sinonimo di difficoltà di pilotaggio .
prendi l'esempio della Kef che ha partorito alcuni dei più complessi circuiti
crossover passivi. Ebbene è proverbiale la facilità di pilotaggio delle KEF
con modulo quasi perfettamente resistivo
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Re: A chi conviene il filtro crossover?
Grazie a te per i bellissimi quesiti che ci poni...!!!rock59 ha scritto:Scusate ma io mi riferisco ad un diffusore venduto direttamente dal costruttore già con il suo filtro attivo perfettamente calibrato per il diffusore stesso come qualcuno già fa.
Sicuramente non sarebbe una tecnica da applicare a diffusori economici ma dal momento che esistono diffusori con conini ini ini che costano 30 mila euro la coppia penso che la cosa potrebbe essere qualitativamente rilevante.
Sul discorso dell'amplificatore che clippa, be, lo stesso potrebbe clippare in qualsiasi caso, basta sceglierlo oculatamente.
Di certo il carico che vede l'ampli sarebbe di gran lunga più facile rispetto ai cross passivi moderni con 20 e più condensatori e induttanze.......
Grazie per l'attenzione.
E' vero quel che scrivi, tranne per il fatto che un filtro di crossover può anche trasformare un carico difficile in uno facilissimo, per l'ampli.
Provare per credere...!!!
Saluti
F.C.
Re: A chi conviene il filtro crossover?
Concordo pienamente con tutti.
Certamente un cross passivo ben progettato (dato che gli anticipi in fase dei condensatori possono essere annullati dagli induttori) minimizza gli effetti negativi ma il mio impianto immaginario definitivo resta in multiamplificazione.
Grazie.
Certamente un cross passivo ben progettato (dato che gli anticipi in fase dei condensatori possono essere annullati dagli induttori) minimizza gli effetti negativi ma il mio impianto immaginario definitivo resta in multiamplificazione.
Grazie.
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Re: A chi conviene il filtro crossover?
Dal lato acustico un 6db passa basso di una induttanza o un 6 db dal filtro attivo la fase è uguale.. Elettricamente chiaramente l ampli vede una impedenza diversa.. Credo che non si parli del lato acustico perché l induttanza non compensa il condensatore
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Re: A chi conviene il filtro crossover?
NO... i filtri attivi di primo e secondo ordine non corrispondono MAI ai loro omologhi passivi, appunto perché nel caso dei filtri passivi l'impedenza di carico è variabile e reattiva. Nei filtri di ordine superiore la differenza si attenua, ma non scompare.Federico90 ha scritto:Dal lato acustico un 6db passa basso di una induttanza o un 6 db dal filtro attivo la fase è uguale.. Elettricamente chiaramente l ampli vede una impedenza diversa.. Credo che non si parli del lato acustico perché l induttanza non compensa il condensatore
Per duplicare un filtro passivo con uno attivo occorre comunque un intervento di equalizzazione aggiuntiva. Semplicissimo, con un crossover digitale.
Saluti
F.C.