Commenti a "l'ampli ideale, parliamone"
Moderatore: F.Calabrese
Re: Commenti a "l'ampli ideale, parliamone"
Il problema pero' non e' l' ampli ideale,perche' ci sono tanti ottimi ampli a tutti i prezzi a valvole,transistor,ibridi,ma il diffusore ideale perche' sul mercato non c'e' quasi nienti che soddisfi indipendentemente dal prezzo
Re: Commenti a "l'ampli ideale, parliamone"
questo mi sembra molto condivisibile, se consideriamo il discorso a prezzi umani ancor di piu'.
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Re: Commenti a "l'ampli ideale, parliamone"
Diagnosi semplicissima: con gli stessi ampli si riducono moltissimo i problemi dovuti ai potenziali di terra... che -essendo identici- non fanno scorrere correnti negli schermi.
Saluti
F.C.
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Re: Commenti a "l'ampli ideale, parliamone"
Magari fosse come tu dici...
Alla fine di questo thread scoprirai che l'ampli ideale in realtà non esiste, tra quelli commercializzati (ed anche tra quelli autocostruiti).
Quanto ai diffusori, si tratta solo di esprimere un desiderio e fissare un budget compatibile: in molti vorrebbero un FullHorn al costo di due Indiana Line, ma questo è impossibile. Il vero problema sta nel fatto che molti appassionati calcolano la spesa sulla base della differenza tra il prezzo di acquisto e quello della successiva rivendita... e con così poco accade che spesso non ci si possano acquistare nemmeno due Indiana Line.
Comunque sarei curiosissimo di conoscere i tuoi desiderata in materia di diffusori, caro Sanimai.
Quasi quasi apro un thread dedicato...!
Grazie dello spunto.
Saluti
F.C.
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Re: Ampli ideale o diffusore ideale...?
Ciao ragazzi. Voglio intervenire su una questione che mi è poco chiara.premetto che questo forum non è un forum, ma il MIO forum e Fabrizio come altri iscritti ( uno per tutti Danilo) sono il mio punto di riferimento. Veniamo al punto: le famigerate "protezioni".
Fabrizio le ha bocciate senza se e senza ma. Io ricordo un bellissimo articolo su "suono", dove si affermava che quelle deleterie per il suono sono quelle senza costanti di tempo,e ne elencava alcune che proteggevano l'amplificatore al 100%. Però il suono usciva fuori devastato.
Però aggiungendo un condensatore la situazione cambiava radicalmente ( costante di tempo e in corrente). Quelle bocciate sono in tensione corrente senza costanti di tempo..foldback ( non so se ho scritto correttamente). A voi svelare il mistero... concludendo,esiste un amplificatore ideale con protezioni in corrente e costante di tempo?
Fabrizio le ha bocciate senza se e senza ma. Io ricordo un bellissimo articolo su "suono", dove si affermava che quelle deleterie per il suono sono quelle senza costanti di tempo,e ne elencava alcune che proteggevano l'amplificatore al 100%. Però il suono usciva fuori devastato.
Però aggiungendo un condensatore la situazione cambiava radicalmente ( costante di tempo e in corrente). Quelle bocciate sono in tensione corrente senza costanti di tempo..foldback ( non so se ho scritto correttamente). A voi svelare il mistero... concludendo,esiste un amplificatore ideale con protezioni in corrente e costante di tempo?
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Re: Ampli ideale o diffusore ideale...?
Francescovadala ha scritto: ↑lunedì 11 novembre 2024, 13:36Ciao ragazzi. Voglio intervenire su una questione che mi è poco chiara. premetto che questo forum non è un forum, ma il MIO forum e Fabrizio come altri iscritti ( uno per tutti Danilo) sono il mio punto di riferimento. Veniamo al punto: le famigerate "protezioni".
Fabrizio le ha bocciate senza se e senza ma. Io ricordo un bellissimo articolo su "suono", dove si affermava che quelle deleterie per il suono sono quelle senza costanti di tempo, e ne elencava alcune che proteggevano l'amplificatore al 100%. Però il suono usciva fuori devastato.
Però aggiungendo un condensatore la situazione cambiava radicalmente ( costante di tempo e in corrente). Quelle bocciate sono in tensione corrente senza costanti di tempo..foldback ( non so se ho scritto correttamente). A voi svelare il mistero... concludendo, esiste un amplificatore ideale con protezioni in corrente e costante di tempo?
Ho spostato qui il post, perché è la prosecuzione logica rispetto ai precedenti ed all'argomento (l'altro thread parla di diffusori, in realtà).
Bellissima osservazione, che merita un approfondimento.
Ipotizziamo che il nostro circuitino di protezione non abbia alcuna costante di tempo, per cui si presenterà come nell'immagine qui sotto (cioé senza i condensatori in parallelo alle resistenze collegate alla base dei due transistor della protezione, cioé TR1 e TR4).
Questo tipo di protezione interviene e si disinserisce velocissimamente, in pochi microsecondi... risultando all'ascolto assai simile al normale clipping degli ampli: solo che qui la cosa avverrà a livelli assai più bassi rispetto alla potenza nominale dell'ampli. Di quanto...?
Il conto è facile: se il nostro ampli ha una certa potenza -diciamo 100 W solo per esempio- vorrà dire che è in grado di erogare una certa tensione massima in uscita (28 Volt rms nel nostro esempio). A questa tensione corrisponderebbero correnti troppo elevate, nel disgraziato caso in cui i terminali finissero cortocircuitati, p.es. per un errore di collegamento: e per questo si impiega un circuito di protezione. Ma su quale livello di corrente tararlo...? In assenza di altre protezioni (p.es. fusibili) è chiaro che il nostro circuito di protezione andrebbe tarato su un valore di corrente tale che l'ampli possa sostenerlo anche per parecchi secondi, anche minuti... senza bruciare. In due parole stiamo parlando del valore di corrente che l'ampli potrebbe erogare su carichi bassissimi, diciamo due ohm o anche poco meno. Vi ricordo che un collegamento in corto può avere una resistenza anche inferiore a mezzo ohm, per cui farebbe scorrere 4 volte più corrente, appunto bruciando i transistor finali e non solo...
Se avete seguito il ragionamento, vedrete che la sua conclusione è che una protezione senza costanti di tempo va regolata sul valore di corrente (massimo) erogabile sul carico minimo collegabile a quell'ampli. Inutile dire che qualsiasi reattività del carico farebbe intervenire a sproposito la protezione, che in ogni caso renderebbe l'ampli assai meno potente di quanto il valore di potenza nominale (su 8 ohm) faccia presumere.
Ora invece ipotizziamo di introdurre una costante di tempo, che ci permetta di tarare il livello massimo di corrente in modo che per pochi secondi possa essere molto maggiore, mentre passati questi ritornerà ad essere quello di cui abbiamo parlato qui sopra.
Ebbene SI'... la costante di tempo ci permetterà di lasciar passare indistorti picchi di breve durata (come sono quelli naturali nei segnali musicali) senza per questo rinunciare a proteggere l'ampli da un corto prolungato...
Spero di aver spiegato il concetto, in modo comprensibile. Se non ci fossi riuscito, ditemelo... e tenterò di fare di meglio...!
Saluti
F.C.
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Re: Commenti a "l'ampli ideale, parliamone"
Perfetto...però non hai risposto alla domanda: esiste l'ampli ideale con protezioni con costante di tempo?
Grazie Fabrizio.....
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Re: Commenti a "l'ampli ideale, parliamone"
Giusto... NO NON ESISTE... nel senso che tutti gli ampli con quel tipo di protezioni sono condannati a suonare male sui carichi bassi e reattivi, come però sono praticamente tutti i diffusori odierni. L'unico modo di farli suonare è quello di progettare diffusori ad alta impedenza (oltre 16 ohm).Francescovadala ha scritto: ↑martedì 12 novembre 2024, 10:45Perfetto...però non hai risposto alla domanda: esiste l'ampli ideale con protezioni con costante di tempo?
Però ci sono ampli che ne sono privi, e che infatti suonano decisamente meglio. Due esempi: Krell KSA-50 e NAD 3020.
Saluti
F.C.
Re: Commenti a "l'ampli ideale, parliamone"
Penso che nell'A.D. 2024 le protezioni foldback non le utilizzi più nessuno, neanche in apparecchi economici, per quanto ho potuto vedere.
B67
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Sono solo un appassionato......di lavatrici sonore !
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